Com’è fatto il tessuto rinfrescante

Quando arriva il caldo non si sa più come vestirsi, si inizia a rovistare nell’armadio alla ricerca di indumenti bianchi e possibilmente evitando il nero, si tirano fuori le camice estive che si portano un po’ sbottonate, gli smanicati, i pantaloncini e per i piedi i calzini corti e leggeri.

Si corre ai ripari in qualsiasi modo, bagnandosi la testa, infilandosi sotto la doccia e quando si ha tempo andando in piscina o al mare per rinfrescarsi. Sarebbe sicuramente un sollievo se si potesse andare in giro per la città o a lavoro in costume da bagno, ma ovviamente il gesto oltre a farci prendere per pazzi ci farebbe anche perdere il lavoro.

Che bello sarebbe avere dei vestiti che rinfrescano, invece di aumentare il nostro calore corporeo e farci passare le pene dell’inferno a preoccuparci di trovare i deodoranti adatti, a cercare di non essere a disagio perché magari si suda troppo e a stare a fare lavatrice dopo lavatrice senza sosta, una dietro l’altra, per tenere i panni puliti.

Anche chi fa sport all’aperto durante l’estate cerca in giro per i negozi gli abiti in fibra sintetica per alleggerire lo sforzo fisico che ovviamente con l’umidità e con il calore si moltiplica.

Dispersione termica

All’Università di Stamford devono avere pensato le stesse identiche cose, perché alcuni ingegneri hanno creato un tessuto plastico che quando viene abbinato al cotone riesce fare in modo che il colore corporoeo si disperda.

Questo materiale rivoluzionario e innovativo da una parte lascia traspirare i liquidi e il sudore che vengono prodotti ed espulsi dalla pelle e dall’altra parte permette la dispersione esterna del calore corporeo.

Quello che viene dissipato all’esterno è il calore sotto forma di un tipo di radiazione infrarossa che gli indumenti normali trattengono e quindi non lasciano che il calore corporeo si disperda.

In realtà sembra che questo materiale sia trasparente e quindi ovviamente non indossabile, ma gli ingegneri di Stamford hanno risolto il problema abbinando il tessuto ad un tipo di polietilene opaco che permette il passaggio dei raggi infrarossi, rendendolo traspirante con le nanotecnologie.

Niente più aria condizionata

Se questo materiale dovesse essere messo effettivamente in commercio e se dovessero ovviamente essere creati degli abiti o dei tessuti, questi potrebbero essere utilizzati durante i periodi più caldi.

Ci si rifarebbe interi guardaroba estivi con vestiti fatti di questo nuovo tessuto traspirante e si potrebbero persino pensare di utilzzarlo per creare coperte per dormire o magari ai copriletti o copridivani.

Gli ingegneri dell’Università di Stamford con questo tessuto vorrebbero sostituire l’aria condizionata che proprio bene non fa, quindi invece di rischiare antipatici raffreddori estivi per il cambio di temperatura ci si potrebbe vestire di abiti fatti con questo rivoluzionario tessuto e stare freschi anche nei posti più caldi.